
A Gennaio, di fronte al panorama sconfinato di celenterati che abboccano alle bufale e le condividono in modo torrenziale, decido di trasformare in ragionamento il mio giramento di palle.
Scrivo un post sulle bufale, dal titolo: Il business dell’ignoranza e dell’odio. Ci associo l’hashtag: #avoistabene?
E decido di aprire una discussione. Dato che i siti bufalari sono pieni di inserzioni pubblicitarie, quei marchi lo sanno a chi stanno dando i loro soldi?



