X Factor 5, puntata 3.

Su le maanii che last night a deejay saved my life! La terza puntata di X Factor 5, è un omaggio alla musica dance e il palco siderale del Teatro della Luna si tramuta in discoteca, su invito di Casanova Frankestein che urla, appunto, tutti in discoteca!
Luci, palle sbrilluccichine, fumo, e i concorrenti che cantano Madonna. Ballerini che ballano. C’è Irene? Non lo so, mi sembra di no. Però c’è Alekat vestito da Austin Powers che fa il robot.
Arriva Elio con parrucca riccia e baffi a manubrio, la Ventura che dice di sentirsi nel suo ambiente, Morgan l’hanno menato e ha un occhio nero, Arisa si è addobbata con una gonna rossa di pelle antiproiettile.
Si celebra la discodance, in una puntata disco party. Tieni a mente questo particolare che servirà più avanti. Fatto sta che nelle mie perversioni c’è anche la musica dance. Lo ammetto. Non vado in discoteca perché, si sa, odio l’umanità come il Re Vega, ma quella-roba la ascolto. Chissenefrega.
Tormentone della puntata è Giorgia. In pratica ha passato una settimana con i concorrenti, in tutte le clip vediamo lei che arriva e fa bù mentre i ragazzi fanno le prove. Bù! Sono Giorgia!
Le reazioni vanno dal noncicredooooh al chi se ne fotte di Vincenzo.
Poi sarà l’ospitona della puntatona.
E’ Antonella ad aprire la prima manche. Canta Strict Machine dei Goldfrapp. Lei è talmente grande che può cantare rimanendo incastrata tra le porte dell’ascensore. Cosa che effettivamente accade. Nonostante sia incastonata in una scenografia colossale, riesce a riempire il palco con la sua voce. Brava. Potente. Si inizia alla grande.
I giudici apprezzando. Arisa però è in modalità stizza preventiva. Si picca a prescindere.
E’ il turno di Davide, con Never be alone di Justice Vs Simian. Canta in un orgia di ballerini che poi lo sollevano tipo bandiera ammericana a Iwo Jima.
Il vero problema, secondo me, è che hanno esagerato con gli effetti sulla voce. Tanto valeva usare un laringofono, mettergli una mano meccanica, un gatto bianco in braccio, un esercito privato, un isola misteriosa e un agente segreto con licenza di uccidere sulle sue tracce.
Ogni tanto vengono inquadrati Tommassini e altri due che non ho capito, tutti e tre sono stilosamente truci.
Arriva Nicole. Il suo pezzo è Born this way di Lady Gaga, con tanto di balletto. Nicole è stata presa in ostaggio da Carla ed Enzo di Come ti vesti. Però erano ubriachi di bollicine. Le hanno lanciato addosso un gilet di panno lenci e pettinato i capelli ispirandosi all’ onda di Hokusai. Nel complesso un look imbarazzante. Eppure, nonostante l’orrendezza riesce ad essere brava, convincente, divertente e meglio di Lady Gaga.
Piace a tutti.
Il più truce degli stilosissimi truci, quello di fianco a Tommassini, approva anche lui.
E’ il turno delle Cafè Margot, con Crying at the discoteque degli Alcazar. Sarà che il giochino: donne vestite da uommo sexy con i baffi pittati mi ha un po’ stufato, sarà un calo fisiologico della puntata, sarà che non avevano le idee chiare, fatto sta che non mi sono sembrate molto sul pezzo.
Non le peggiori, ma c’è da lavorare.
Pronti via, chiude la prima manche Vincenzo, con Miss You dei Rolling Stones. Prima c’è una clip sulla sua personalità, riassumibile nella sua preoccupazione di doversi togliere il cappello farsi la barba, tagliarsi la zazzera e fare amicizia con gli altri.
Miss You dei Rolling Stones. Parliamone.
Mick Jagger impanato, avvolto in un sacco di juta, immerso in una vasca di sambuca, chiuso dentro un container in un deposito di uno scalo ferroviario, registrato con un microfono direzionale, canterebbe quel pezzo con più sex appeal. Ma il punto non è questo. Il problema è che Vincenzo con i capelli tagliati sembra Paolo Rossi da giovane. Mi aspetto da un momento all’altro che faccia il pezzo su Beccalossi.
Per me Vincenzo è inascoltabile. E il fatto che palpi le ballerine, anche se sono consenzienti, non me lo rende più simpatico.
Ed eccoci qua. Per tutti è stato molto sexy, e Morgan si gioca il jolly. Ripete cinque volte che la serata disco party è diventata: di scoparti.
L’imbarazzo tra i presenti si taglia con l’accetta.
La prima manche si conclude in modo calante. Poi arriva Giorgia, quella che faceva bù.
Rimango inchiodato ad ascoltare Giorgia come Dana Barrett quando apre il frigo e ci trova dentro Zuul. La sua canzone, scritta dall’architetto pazzo Ivo Shandor, è in realtà un tributo a all’inferno dei sumeri. Ora siamo tutti schiavi di Gozer.
Alekat interviene in tempo, impedendo il ritorno dei demoni sul nostro piano dell’esistenza.
L’impietoso esito del televoto decreta che il meno votato è Davide. Mi dispiace, secondo me è tutta colpa del controspionaggio.
Vincenzo passa, e non ci crede neanche lui.
Il secondo giro lo apre Jessica. Canta Slave to the rythm di Grace Jones girando attorno ad una sedia su cui hanno fissato un incomprensibile palo. L’hanno vestita come una star del cinema uzbeko. Fa quello che può, alle prese con un pezzo difficile. Poi ascolta i giudizi del giudici. Sguardo fisso, occhi a palla. Ecco che cosa pensa Jessica mentre la gente parla con lei:
Uh, guarda quante lucine, come si chiamava quellollà che ha telefonato alla tizia che andava da quell’altro sul battello, no aspetta, mi prude un ginocchio, ora lo gratto, ma non posso che sento odore di agrumi! Possibile? Domani ascolto il muro nel valico del fiore rosa che la nebbiolina come è carina ma parlano con me? Parlano di me? Pimpiripette nusa pimpiripette pam.
E’ il momento di Valerio con The look of love degli ABC. Accompagnato da dei ballerini lupi, in una scenografia alla South Park.
Valerio sfodera tutto il suo repertorio: Occhi a fettina, sorrisino, spallucce, manina mossettina, ma non ci siamo. Ha anche brevettato l’espressione con cui risolvere tutti i suoi problemi, anche lui come Derek Zoolander ha una sua “magnum”.
La magnum di Valerio si chiama: la poppy. Testa leggermente inclinata di lato, occhi a fessuretta e sorriso da bimbobuono.
Qualcuno lo critica?
Lui si spara la poppy.
Non capisce quello che gli stai dicendo?
Vai di poppy.
Non capisce quello che sta pensando?
Poppy.
Per fortuna arrivano I Moderni con Judas di Lady Gaga. In una clip mi dicono che Celeste non si è sentita bene. Senso paterno a mille, sono preoccupato per lei.
Parte il pezzo e io li torvo straordinari. Buona la coreografia inventata da loro, sono divertenti, leggeri, e vocalmente ottimi. Mi hanno straconvinto.
I giudici approvano.
Tocca a Francesca, con Tainted Love dei Soft Cell. Pezzo supercoverizzato. Gran bel pezzo. Francesca indossa un abito classico seventies in stile Rudi Gernreich e canta in una foresta di microfoni.
Io la adoro. Quando canta trasfigura, trasforma la sua fragilità in energia e arriva dritta al punto.
Miglior performance della serata secondo me e Morgan.
La seconda manche la chiude Claudio, con If I ever feel better dei Phoenix. Claudio mi piace un sacco, ha un timbro bellissimo, ma con lui ho un problema. Se lo ascolto e basta mi sembra eccezionale, ma se apro gli occhi e lo guardo mi viene da chiedergli un caffè lungo e una brioche, grazie.
Purtroppo, per ora, non ha ancora l’impianto visivo della pop star. E’ bravissimo, ma bisognerebbe lavorare sul suo look.
La seconda manche è l’opposto della prima. Qui si è partiti bassi per poi arrivare alti.
Dopo una polemica di due giorni sul tilt della puntata scorsa, arriva l’esito del televoto.
Chi andrà allo scontro finale con Davide?
Valerio.
Quando lo scopre, si spara una poppy da antologia.
Morgan è visibilmente irritato. Vorrebbe picchiare il notaio, ma lo tengono alla larga.
Davide decide di giocarsi il tutto per tutti cantando Cuore di Rita Pavone. Andando contro le disposizioni dell’ ONU e, praticamente, scavandosi la fossa da solo.
Quell’altro, opta per Superstition di Stevie Wonder, giocandosi il repertorio al completo: occhi a fettina, sorrisino, poppy, spallucce, manina mossettina, poppy finale con fuochi artificiali.
Le mamme da casa piangono in un tripudio di sospironi.
Davide, cantando a cappella True Colors si risolleva un po’. Il problema è la distonia tra l’emozionante sofferenza della sua voce e il suo look da pagliaccio Baraldi.
Quell’altro, canta non so cosa, non mi interessa.
Davide, mi dispiace un casino, ma in questa puntata ti ha penalizzato tantissimo la scelta dei pezzi.
I giudici devono decidere.
Morgan sbrocca per ventitre minuti, attaccando il passato in Rai, la vita, l’arte, la verità, eliminando prima Berlusconi, poi evocando il tilt, poi eliminando Valerio.
Vorrebbe il tilt, e la conseguente decisione da casa.
Chissà se i suoi colleghi rispetteranno questa sua volontà.
Prende la parola la Ventura, difende subito la Rai, perché non si sa mai, poi elimina Davide.
Arisa, rettangolizzando le labbra, uscendo i denti come Alien elimina Davide.
E’ tutto nelle mani di Elio. Se dice Valerio, si va in tilt. Altrimenti la chiudiamo qua.
Elio elimina Davide. Niente tilt.
Morgan è talmente incazzato che vedo il suo cosmo espandersi dal suo corpo come nei Cavalieri dello Zodiaco.
Si mette una maschera con la faccia di Vincenzo, e per tirarsi su il morale va a palpare le ballerine anche lui.
Fine della terza puntata di X Factor.
Più poppy per tutti.

Grazie a Fede, Manu, Spillo e Luca.
Tutte le altre puntate sono qui.

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