LaS-Conosciuta

Ultimamente ho fatto pace con il cinema italiano, e dopo avergli voltato le spalle per tutti gli anni ’80 e ’90, sono tornato a guardarlo con interesse.
Non è esatto. Non avevo smesso di guardare film italiani, avevo installato un cubo di marmo sopra all’italico cinema a me contemporaneo, limitando le mie visioni alle produzioni degli anni ’60 e ’70.
Adesso, è un po’ che bazzico pellicole attuali, cercando di rimettermi in pari, e di frequentare le narrazioni del tempo in cui vivo.
L’altro giorno è toccato a La Sconosciuta di Giuseppe Tornatore.
Sono contento per Giuseppe, a me non capita mai di avere le idee così chiare, non riesco mai a focalizzare un obiettivo così preciso e perseguirlo lucidamente nel lavoro che faccio.
Giuseppe invece, si è imposto di ricordarti in ogni momento che a lui fanno cagare i film di genere, e riesce benissimo a fartelo capire.
Per cui, usando una sorta di specchio per le allodole chiamato thriller, non perde occasione, inquadratura, passaggio di trama, dialogo, per farti notare quanto e come lui è diverso. La mia spalla era continuamente sollecitata dal gomito di Tornatore, che ogni due minuti mi toccava dentro e mi diceva: “Hai visto? Io non sono un regista qualunque, io non faccio mica quelle merde americane che guardano gli stolti come te”.
Endorfine stilistiche e onnipresente autocompiacimento nelle scelte di sceneggiatura, una regia che tradisce la volontà manifesta del raccontarti una storia facendoti vedere prima quanto è grande e grosso il pisello formale di chi sta dietro la macchina da presa.
Bene.
Grazie.
Ho letto un paio di recensioni e ho riso ogni volta che scattava il paragone con Hitchcock.
Forse perché zio Alfred amava il genere che stava raccontando, o forse perché le scelte narrative di zio Alfred erano sempre in funzione della storia e mai legate al dimostrare quanto fosse bravo bravo, diverso diverso, geniale geniale, attento attento.
Alla fine, da un punto di vista narrativo, una colossale pagnotta alla mortazza come Buio Omega di Massaccesi, è molto molto molto più onesta e sincera.
Che cosa c’è in La Sconosciuta di Tornatore, che mi ha impedito di lanciare il dvd giù dalla finestra dopo un quarto d’ora di visione?
Gli attori.
Porca vacca se sono bravi, tutti.

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