Una gita in fattoria.

Ho portato mio figlio, Minizilla, a fare una gita estiva in una fattoria didattica.
Mi sono trovato a tu per tu con il meglio del meglio che questo paese può offrire.
Egli, che per comodità chiameremo Frunzio, ha un’età indefinibile tra i 35 e i 45. Pochi capelli, pettinati dal caso, ha un paio di occhiali da vista con macchie di sugo sulle lenti. Indossa una canotta azzurra e bianca, senza macchie di sugo, ma con scritto sul petto: Italia.
L’ha abbinata a un paio di pantaloncini a pinocchietto bianchi coi laccetti sullo stinco. Seguono infradito e marsupio a tracolla.
Intravedo un tatuaggio sulla spalla sinistra, a me sembra una nutria, ma temo sia un lupo disegnato da un labrador volenteroso.
Ella, che per comodità chiameremo Frunzia, ha un’età indefinibile tra i 30 e i 40. Bionda con coda di cavallo, occhiali da sole modello pilota di caccia bombardiere, fuseaux neri, canotta abbondante rossa.
Completa il tutto uno zainetto di pelle e degli zatteroni bianchi.
Intravedo un tatuaggio sull’interno dell’avambraccio, è una scritta in gotico, io ci leggo: Bratwurst, ma temo che invece ci sia scritto il nome di uno dei figli.
Figlia Uno: Shirley Stoler è l’attrice che in “Pasqualino Settebellezze” interpreta la Kapò del campo di concentramento. La Stoler è morta nel 1999 e sono più che certo che Figlia Uno sia la sua reincarnazione.
Osserva il mondo con un’espressione di schifo perenne, mutuata dai suoi 12 anni di vita su questo pianeta. Indossa un completo da basket, la squadra non importa.
Figlio Due: fratello minore di Shirley Stoler, sui 5 anni. Su di lui è stato applicato alla lettera il mito primitivista del “buon selvaggio” tanto caro a Rousseau e a Leopardi. Tutto il resto non conta.
Il “Giro didattico in Fattoria”, con esperienze tattili e nutrizione degli animali, comincia alle 15. I posti sono venti e molti hanno fatto l’iscrizione prima.
Frunzio e Frunzia invece no. arrivano alle 15:05, a posti finiti e assalgono l’educatrice.
Frunzio inizia una polemica passivo aggressiva perfetta, da manuale, tanto che due matricole di psicologia di Pavia si mettono a prendere appunti.
Frunzio nasconde il suo radicato senso di inferiorità diventando aggressivo a sproposito, non arriva ai sommi livelli di finissima idiozia di Di Battista, ma ci si avvicina moltissimo. Dategli tempo e ce la farà.
Frunzia, come la seconda voce nei gruppi rap anni ’80, rimarca alcune parole di lui, orgogliosa della combattività del suo maschio alfa canottato.
L’educatrice non ha tutta ‘sta voglia di discutere, e visto che per Frunzia e Frunzio è impossibile far fare ai figli il giro delle 16, decide che due bambini in più non è un problema e li iscrive.
Frunzio diventa per Frunzia il suo Napoleone e l’iscrizione al “Giro un Fattoria” la loro Austerlitz.
Si aprono i cancelli dell’area tattile e Frunzio e Frunzia frappongono tra i loro occhi e il mondo i loro cellulari e riprenderanno tutto. Ogni cosa. Seguendo i dettami dei documentaristi del National Geographic non interverranno mai. Si limiteranno a riprendere.
Queste le premesse. Veniamo al titolo.
Indovina chi è quel bambino che, nonostante i ripetuti richiami dell’educatrice disperata, ha strizzato un pulcino fino quasi a fargli cagare gli intestini dal culo?

Note:
Il pulcino è stato salvato in extremis e ora sta bene.
Frunzio e Frunzia ridevano da dietro i cellulari.
Gli altri bambini non si sono accorti di nulla.
Quando si parla di politica, io penso a questo. Penso che sia necessario partire da questo livello.

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