Fumetti al telefono 5

[The names were changed to protect the innocent]

- Ciao Diè, come va?
- Abbastanza bene, tu tutto a posto?
- Sìssì… Seenti volevo chiederti una cosa…
- Dimmi!
- Un consiglio.
- Ma volentieri!
- Vorrei proporre un volume alla Edizioni Cotica, ho già il disegnatore e tutto quanto, ma ho un problema…
- Se vuoi posso dare un’occhiata alla tua sceneggiatura.
- No, no, sono ancora fermo al soggetto… E’ che non so bene che cosa fare.
- In che senso?
- Mi serve una storia…
- Beh, quelli di Edizioni Cotica lo sai che cosa fanno… Cronache, biografie, cose così…
- E’ quello lì il problema. Non trovo una bella tragedia da raccontare. Le hanno già fatte tutte.
- Eh?
- Non è che conosci qualche bella tragedia da suggerirmi?
- Mi dispiace, ma di belle tragedie non ne conosco nessuna.
- Possibile?
- Senti, se proprio devo dirtela tutta, è l’aggettivo bello messo di fianco a tragedia che mi da piuttosto fastidio.
- Ma no, ma si fa per dire! E’ chiaro che nessuno specula sui morti, non siamo mica in televisione!
- E dunque?
- Non volevo irritarti, scusami…
- Occhei.
- Ti viene in mente qualcosa?
- I minatori cileni?
- Opzionato da Brugas e Lomazzo.
- Frank Sinatra e la mafia.
- Sprazzi e Anderson.
- Il tipo tedesco che ha segregato la figlia in cantina.
- E’ il prossimo volume di Zuzzi.
- Ambrosoli?
- No, Zuzzi.
- Intendevo: Giorgio Ambrosoli, potresti raccontare la sua storia.
- E chi cazzo è?! Ma è una storia che spacca? Trovo qualcosa su Wiki?
Click.

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