Intervista, mi sa che ho esagerato.

Lo Spazio Bianco sta facendo una serie di interviste sul rapporto degli autori di fumetti e il web.
Oggi tocca a me.
Dato che è un periodo un po’ così, ho deciso di rispondere con assoluta sincerità.
E ho tirato anche un paio di mine.
Tipo questa:

“Se per Troll si intende qualcuno che, per goliardia, spirito satirico o semplice voglia di fare casino si diverte a creare scompiglio e fare incazzare gli utenti, ti dico che nel mondo del fumetto non esistono Troll. 
Non esistono provocatori e casinisti che lo fanno per il gusto puro del casino o della provocazione.
I cosiddetti “Troll” del mondo del fumetto on line sono addetti ai lavori, o aspiranti addetti ai lavori, con un piano ben preciso e delle logiche molto distanti da un concetto di divertimento fine a sé stesso. (…) 
Vale anche per chi ha provato o prova a fare l’editore e allora, con altro nome, arriva a seminare discredito e malignità sul lavoro altrui, invece, per esempio, di pagare le fatture delle tipografie.
Forse l’unico vero Troll del mondo del fumetto è un giovane avvocato campano che, con diversi nickname e diverse vite on line, ha dichiarato guerra al mondo del fumetto, ma in quel caso siamo così vicini ai confini della sanità mentale che forse non è nemmeno consapevole di essere un Troll.
Esistono ed esisteranno sempre, perché gli ominicchi sono sempre esistiti. Non ci puoi fare molto, a parte vivere meglio di loro, e per farlo basta davvero pochissimo.”

Per leggere il resto dell’intervista, clicca qui.
Sarà sinceramente divertente.

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