Area VIP, Real Diegozilla

Una macchinina gialla.

25 settembre 2014 • By

Mio figlio, Minizilla, ha da poco compiuto due anni.
Ieri, sono quasi scivolato su una sua macchinina. Quella gialla. Era lì, sul pavimento in mezzo al salotto. Non l’ho vista, e quasi mi schianto per terra.
Ho guardato quella macchinina gialla, salva per miracolo perché ho spostato in tempo il peso sull’altro piede.
Eravamo io e lei. Nel mezzo del salotto, nella casa vuota, in silenzio.
L’ho raccolta da terra.
La paternità mi ha intenerito. Troppo. Quindi mi sono commosso.
Mentre mi venivano i lucciconi, il Diegozilla tamarro che ancora vive dentro di me mi ha mandato affanculo ed è andato a farsi un giro.
Mi ha lasciato lì, a pensare.
Cosa sono?
Chi sono?
Sono un padre, seduto su un divano, e sto frignando con in mano una macchinina.
Minizilla cresce. Cresce così velocemente che tra poco non mi capiterà più di scivolare su una macchinina gialla.
Tra alcuni anni ci saranno delle altre cose, più o meno importanti, più o meno pericolose o divertenti, ma non saranno macchinine gialle. Sarà altro.
Quello era il momento-macchinina e me lo sono goduto a pieno, ridendo perché stavo piangendo.
Credo che la questione sia tutta qui. Nel godersi ogni momento fatto da un’infinità di attimi, cazzate, macchinine gialle, espressioni, pianti, capitomboli, manine, pannolini, pappe, e tutto quello che c’è stato e che ci sarà.
Lo so che non sono per niente cool a dire così. Lo so che avrei dovuto fare un post di moda, pregno di cinismo e sarcasmo, sulle bestemmie creative tuonate mentre mettevo il piede sulla macchinina.
Ma io non sono così. Non sono un figo, non sono cool, non sono il mio successo, non sono quello che faccio, non sono i miei fallimenti, non sono quello che ti sbatto in faccia, non sono quello che non ti dico, non sono importante, non sono insignificante, non sono quello che vendo, non sono una firma, non sono un personaggio, non sono le mie pagine, non sono i miei progetti, non sono quello che credi che io sia.
Sto frignando con in mano una macchinina. Sono soltanto un padre seduto sul divano. Ed è proprio quello che vorrei essere.